miércoles, 2 de mayo de 2007

L'acqua vale più dell'oro

Una multinazionale mineraria canadese minaccia l'ambiente. E i governi l'appoggiano
Peacereporter (Italia) Aprile 2005

In Cile e in Argentina il progetto minerario Pascua Lama sta avanzando, additato come esempio di successo d’integrazione economica binazionale. Ma dopo aver visto i precedenti, ci si chiede se sarà effettivamente un successo, e per chi.
La “mineria sostenibile” è e, a quanto pare, rimarrà un mito, come ben sanno i paesi minerari e le multinazionali che, basandosi sulle leggi flessibili e/o “flessibilizzabili”, creano e sviluppano i loro progetti anno dopo anno, con un solo fine: il guadagno.
Concepito a tal fine è, infatti, il progetto dell’azienda canadese Barrick Golden, la più grande nel suo paese e la terza nel mondo, che lungi dal voler essere "sostenibile" sfrutterà un enorme giacimento nei pressi della frontiera andina tra il Cile e l’Argentina, a 5mila metri d’altezza. La zona comprende ad ovest la regione d’Atacama (a 600 km a nord di Santiago), mentre ad est la provincia di San Juan (1.500 km), zona dal clima desertico, con temperature estreme e con un bisogno impellente di acqua.
Il progetto della Barrick Golden si chiama Pascua Lama e consiste in una miniera che comincerà ad essere sfruttata nel 2009, con un investimento di 1.500 milioni di dollari e una vita utile di 20 anni. In questo periodo produrrà annualmente 5 mila tonnellate di rame concentrato, 18 milioni di once d’argento e 600mila once d’oro.



I processi. L’ottenimento dei minerali avviene tramite un processo tanto semplice quanto pericoloso: prima si spacca la montagna con una serie di grandi esplosioni, poi questi pezzi vengono lavorati per “lixiviacion”. In poche parole, interi blocchi vengono innaffiati con una soluzione di cianuro, che va a catturare l’oro e l’argento, e con acido solforico perl estrapolare il rame.
I cumuli di materiale vengono depositati all’interno di enormi vasche, lunghe fino a sette chilometri e larghe due, che vengono ricoperte da elementi che ne garantiscano l’impermeabilità. Ma l’esperienza ha dimostrato che, a causa dei problemi di fabbricazione, a causa degli effetti climatici (pioggia, neve, terremoti), a causa della corrosione o della negligenza umana, le sostanze tossiche finiscono col filtrare, inquinando terra e acqua.

“Per noi, l’acqua vale più dell’oro”. Dai due lati della Cordigliera si sono alzate molte voci critiche.
Sul lato argentino il mega-progetto prevede che si faranno la “lixiviacion” e l’estrazione di acqua, mettendo dunque a rischio di prosciugamento il fiume Las Taguas e i suoi affluenti, che si teme verranno anche inquinati con materiali tossici.
Non solo. Verrà persino divisa in due la zona protetta San Guillermo, quasi mille ettari che nel 1981 l’Unesco ha dichiarato “Riserva della Biosfera”.
Sul lato cileno, invece, s’installerà la maggior parte della miniera a cielo aperto, la polveriera e una discarica di materiale sterile. Da questo lato arriveranno i camion, con le forniture chimiche, salendo per sinuose vie lungo corsi d’acqua che alimentano la valle. Ed è stato dimostrato che dal punto di vista ecologico, Pascua Lama distruggerà tre ghiacciai.
Su entrambi i lati della valle, infine, i campi coltivati distribuiti lungo i corsi d’acqua che nascono dalla Cordigliera, vedranno i loro raccolti in pericolo, sia per la qualità dei prodotti che per la perdita di valore sul mercato. Gli agricoltori, dunque, sono sul piede di una guerra alla Davide contro Golia.

Però… Per le autorità di entrambe le nazioni Pascua Lama si farà, senza se e senza ma. Anzi, il progetto viene sbandierato come un esempio dell’efficienza dell’ Accordo Binazionale cileno-argentino.
Firmato nel 1997, con un aggiornamento nel 1999, l’accordo permette il transito senza restrizioni delle multinazionali in entrambi i paesi. In Argentina, in particolare, dà la possibilità di fare test e sfruttare le riserve naturali anche delle zone protette.
Se in Argentina non esistono ancora tutti i permessi ambientali per mettere in pratica pienamente l’accordo, in Cile l’approvazione dello Studio d’Impatto Ambientale aspetta ancora. L’azienda dovrà spiegare come si farà a traslocare i ghiacciai a rischio e le conseguenze dello scavo, appena ultimato, di una galleria di quasi 6 chilometri, che attraversa la Cordigliera.
Il 18 aprile, in San Juan, Argentina, si riuniranno le autorità delle regioni a rischio per parlare del progetto della multinazionale. Chissà quanto peso avrà in quella discussione il fatto che la Barrick Golden ha un contenzioso aperto proprio nel vicino Perù (provincia di Huaraz), dove governo e popolazione denunciano il mancato pagamento delle tasse e il massiccio inquinamento dell’area.


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